Piegato con lo sguardo flesso,
Torto col viso chino,
Reclina lo spirito arreso,
Con corpo flesso,
Indotto dal cuore sottratto
E dal colpo subìto.
Raccolto e in sé chiuso,
Incurvato su se stesso,
Aggrappato al proprio io,
Custodisce le sue estremità,
Inclinato e di sé persuaso,
Rannicchiato perché caduco.
Mantiene quella forza,
Riservata a chi non ha ceduto,
Masticando quella carne,
Isolata e macellata,
Abbassando tutt’intorno,
chi lo sguardo, chi la vita.
Che il futuro sia spiegato,
Che questo ferro sia inarcato,
Che lo spirito disteso
Faccia un foglio aperto e arcuato,
Con le grappe ormai slacciate,
Che si spieghi verso gli altri.